Questo libro è una idea davvero geniale: mettere insieme le migliori pagine dei più grandi scrittori di viaggi di ogni tempo e latitudine, da Dante ad Allende, da Bacon a Bergerac, da Buzzati ad Alfieri, da Apollonia Rodio a Conrad, Chateaubriand, De Amicis, Verne, Dickens e via dicendo. È un viaggio esso stesso, splendido, diviso per continenti ed emozioni.

“Anche chi ha paura di volare, chi soffre il mal di mare, chi prova quello strano senso di ansia quando sale su un treno, sente dentro di sé il desiderio di lasciare il proprio nido per andare in un altro luogo, qualunque esso sia”, scrive Anna Maria Foli (curatrice, editor e traduttrice, ricercatrice e viaggiatrice) , che citando Eco sottolinea nell’introduzione: «Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5.000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… Perché la lettura è un’immortalità all’indietro”.

Con la pandemia abbiamo riscoperto che leggere è viaggiare. Tanti sono i generi letterari del viaggio, dai resoconti agli itinerari, reali o inventati, dal giallo al fantasy. Il primo resoconto di viaggio è Il Milione di Marco Polo che parti’ per la Cina con il padre e lo zio, nel 1271. Durante la prigionia ad opera dei genovesi, incontro’ in carcere Rustichello da Pisa e gli racconto’ le sue avventure. Rustichello trascrisse poi in francese la minuta descrizione di un continente all’ora sconosciuto, arrivata a noi come una pietra miliare nella letteratura di viaggio: Le Divisement du Mònde che poi divenne appunto, in una seguente riedizione in toscano, Il Milione.

Il cristianesimo trasformerà il significato del viaggio in esigenza di purificazione attraverso i pellegrinaggi. Nel Settecento il Grand Tour diventa fenomeno culturale per l’aristocrazia e, più avanti, per i rampolli borghesi. Nell’800 nasce invece il viaggio sentimentale, basti pensare a Sterne, che dissacra il Grand Tour e apre i viaggi anche alle donne: si viaggia non più per puro spirito di conoscenza, per intellettualismo, come era nel Settecento, ma per passione, desiderio, emozione.

Nel Novecento il viaggio diventa evasione, facilitata dalla velocità dei mezzi di trasporto e dalle nuove tecnologie. Ecco dunque la necessità di riprendere il senso vero e profondo del viaggio attraverso le parole di scrittori, poeti, viaggiatori, filosofi, esploratori, pellegrini di ogni tempo e latitudine. Un mappamondo narrativo che abbiamo prescelto per questa estate 2020 perché, come scriveva Terzani, “i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla”.

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