È un libro estremamente importante quello di Aaron Beck,  psichiatra e psicoterapeuta statunitense considerato il fondatore degli approcci classici in psicoterapia cognitiva. Edito da Astrolabio, splendida casa editrice, è un libro che tutti dovrebbero leggere, non solo chi si occupa di psicoterapia. “L’amore non basta, come risolvere i problemi del rapporto di coppia con la terapia cognitiva” è il frutto di anni e anni di lavoro vissuti con i suoi allievi, psichiatri, psicologi e assistenti sociali al Center for cognitive Therapy dell’università della Pennsylvania.

Sul campo, Beck ha scoperto che si possono aiutare le coppie in crisi correggendo le interpretazioni sbagliate, districando i nodi che incagliano la comunicazione fra i partner, sintonizzando le loro capacità di vedere ed ascoltare correttamente i segnali che ciascuno invia all’altro. Inutile ricordarlo: Beck è famosissimo per aver inventato due scale cliniche tra le più usate al mondo: la Beck Depression Inventory e la Beck Scale for Suicide Ideation. Dalla fine degli anni Cinquanta iniziò a sviluppare un approccio psicoterapeutico inverso alla psicoanalisi, puntando non sullo scavare nell’incoscio ma nell’analisi degli aspetti cosci e razionali. E’in questa chiave che va letto “L’amore non basta”, edito da Astrolabio, un testo illuminante per tutti coloro che si interrogano sulla vita di coppia e per questo, a mio avviso, utile a tutti e non solo agli psicoterapeuti.

Beck nel libro racconta tutta una serie di casi tra i quali il lettore troverà certamente qualcosa di familiare. Fondamentale per il buon funzionamento di una coppia è la comprensione delle sue dinamiche, il modo di comprendere i significati latenti di frasi e comportamenti, la capacità di ascoltare il non verbale senza lanciarsi in fallimentari “letture del pensiero” del partner, la capacità di fare progetti e prendere decisioni di comune accordo, di accrescere a vicenda il piacere di stare insieme.

Nell’ultimo decennio sempre più terapeuti in ogni parte del mondo hanno iniziato a usare gli approcci cognitivi nei rapporti di coppia. La grande forza del libro di Beck sta nel non descrivere una patologia della coppia bensi di stabilire con precisione la natura delle comuni difficoltà per chiarirne le cause.

Il libro infatti è diviso in capitoli nei quali Beck punta l’attenzione sui problemi attuali e non sul rivivere i vecchi traumi dell’infanzia. Nel libro troverete anche dei questionari che possono essere usati per localizzare gli specifici problemi con il partner.

La prima cosa da capire è il modo in cui partner descrivono le proprie difficoltà: di ogni coppia citata nel libro Beck ci guida ad individuarne il  profilo cognitivo, invitando i lettori a capire, individuare la natura specifica della situazione per poi scegliere le strategie appropriate.

Nel primo capitolo, Beck spiega la forza del pensiero negativo, cioè come le percezioni negative possono sopraffare gli aspetti positivi della coppia. Rientra in questa casistica la cosiddetta lettura del pensiero, vale a dire quando uno dei due partner agisce interpretando in modo sbagliato il comportamento dell’altro e quindi innescando una serie  catastrofica di malintesi che portano ad una sorta di profezia che si autodetermina. Cosi ciò che si vuole evitare accade perché interpretando male i sentimenti degli altri prendiamo per certo ciò che non lo è.

Il secondo capitolo riguarda il passaggio dall’illusione alla delusione ed al disincanto. L’incapacità di modificare la prospettiva idealizzata anche quando i tratti spiacevoli delle persone amate diventano manifesti, è una delle caratteristiche dell’infatuazione. A volte, nonostante ci si renda conto di aver idealizato la persona oggetto d’amore, riesce comunque difficile dare importanza alla nuova presa di coscienza. Per capire che cosa spinga le coppie a disamorarsi Beck esamina che cosa porta le persone a stare insieme. Interessantissima è l’analisi delle zone di conflitto, della scarsa comunicazione, delle  aspettative rigide, dei significati simbolici  che nascono nelle esperienze infantili e che purtroppo non vengono discusse fino a quando non siano già diventate motivo di frustrazione.

La seconda parte del libro, dal decimo capitolo, è dedicata a presentare i vari approcci di psicologia cognitiva che i partner possono adattare alle proprie specifiche esigenze: sono i capitoli di aiuto dove Beck spiega come ricostruire la relazione, come correggere schemi di pensiero autofrustranti e abitudini controproducenti superando rabbie e problemi di varia natura. Non vogliamo dirvi altro su questo libro che vi consigliamo,  con convinzione, di leggere in queste vacanze natalizie ed ancor di più in previsione di futuri lockdown che potrebbero mettere a dura prova i rapporti: è prezioso per la crescita personale di ognuno.

                               Anna Maria De Luca

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